Waterfall

Waterfall vs Agile: qual è l’approccio migliore?

da | Apr 8, 2022 | 0 commenti

È ormai chiaro che il mondo del project management sia tutt’altro che statico. Il mondo intorno a noi è in continua evoluzione ed è impensabile gestire oggi un progetto come era possibile fare 20 o 30 anni fa.

Potrebbe sembrare retorica, ma la realtà è che siamo obbligati a confrontarci con nuovi e mutati contesti, caratterizzati da scarsità di risorse e una sempre maggiore incertezza.

La consapevolezza delle condizioni ambientali che caratterizzano un progetto e la capacità di saperle gestire in modo che siano funzionali agli obiettivi, è una vera e propria dote del project manager.

In un nostro precedente articolo, abbiamo evidenziato le competenze fondamentali che un buon project manager dovrebbe possedere per condurre al successo i suoi progetti. Per approfondimenti, leggi l’articolo.

Waterfall

 

Ritornando a noi, la premessa definita in apertura dell’articolo, ci porta ad una conclusione:

per il project manager sorge sempre più spesso la necessità di lavorare fianco a fianco con il cliente, adattando necessariamente sia i progetti che i flussi di attività e di informazioni coinvolti ai continui cambiamenti.

È proprio per affrontare questo necessario cambiamento che occorre modificare anche la modalità di gestione dei progetti. Ecco perché alla metodologia tradizionale, detta anche Waterfall, si è affiancata quella Agile.

Sempre più spesso il project manager si trova di fronte alla necessità di scegliere quale di queste due metodologie meglio si conforma alle esigenze del progetto, tenendo anche conto dell’ambiente in cui opera.

Si possono materializzare situazioni in cui occorra adottare tecnologie nuove, in progetti il cui ambito non sia inizialmente ben chiaro persino allo stesso committente. Viceversa, ci si può ritrovare a gestire progetti il cui ambito sia, al contrario, ben definito sin da subito e abbia vincoli temporali e finanziari rigidamente stabiliti.

Lo scopo di questo articolo è quello di evidenziare le caratteristiche delle due principali metodologie applicabili per la gestione dei progetti, quali quella Waterfall e Agile, al fine di supportare il project manager in un processo di scelta consapevole.

Le caratteristiche della metodologia Waterfall

La metodologia Waterfall è anche detta “a cascata”, perché si basa su una sequenza di fasi ben definita, quali:

  • analisi dei requisiti
  • progettazione
  • sviluppo
  • collaudo
  • manutenzione (eventuale)

Ciascuna di queste fasi è dettagliatamente documentata e propedeutica alla successiva. Il prodotto verrà consegnato al cliente solo quando la sequenza delle fasi è completata.

Tra i vantaggi di questa metodologia vi è la possibilità di avere un rigido controllo sui deliverable (ossia il prodotto o servizio da rilasciare).

agile

Tra gli svantaggi ritroviamo la scarsa flessibilità, intesa come un ridotto margine per l’eventuale introduzione di cambiamenti, spesso necessari in seguito al mutamento delle esigenze di business. O ancora, la scarsa comunicazione con il committente, che si verifica soprattutto dopo le iniziali interazioni, durante le quali si definiscono i requisiti del progetto.

Le caratteristiche della metodologia Agile

La metodologia Agile affonda le proprie radici proprio nei limiti della metodologia Waterfall e fa dell’adattabilità al cambiamento il suo punto di forza. Il concetto di adattabilità, nella metodologia Agile, si riferisce sia ai processi sia ai deliverable del progetto.

Tale caratteristica è particolarmente utile in quei contesti caratterizzati da incertezza sia rispetto all’ambito del progetto, sia rispetto alle tecnologie da utilizzare.

Il principale vantaggio della metodologia Agile consiste nella possibilità di consegnare al cliente deliverable funzionanti e di qualità in tempi piuttosto brevi. Ne consegue la possibilità di raccogliere immediatamente eventuali feedback da parte del cliente, utili per avviare ed alimentare il processo del miglioramento continuo.

L’approccio Agile, superando un ulteriore limite della metodologia Waterfall, rende possibile il coinvolgimento del cliente. La comunicazione continua con il cliente si traduce in un prodotto o servizio finale che rispecchia perfettamente le sue esigenze.

Allo stesso tempo, ciò potrebbe però tradursi in un limite. Potremmo ritrovarci nel caso in cui il cliente avanzi continue richieste di modifiche o di implementazione di nuove funzionalità, con il rischio di continue rilavorazioni che potrebbero far slittare in avanti i tempi o condurre ad un impiego di risorse superiore rispetto a quanto pianificato, aumentando drasticamente la probabilità di insuccesso.

Inoltre, questa metodologia assorbe tutte le energie del team, che dovrà essere costantemente e interamente allocato al progetto, rendendo le persone e le loro competenze non impiegabili su altre attività, fino a quando il progetto non sarà concluso.

Conclusioni

Ora che sono chiari i vantaggi ed i limiti di entrambe le metodologie, possiamo dire di aver acquisito tutte le informazioni necessarie per rispondere con piena consapevolezza alla domanda:

quale metodologia impiegare nella conduzione di un progetto?

La decisione è, ovviamente, di competenza del project manager ed è fortemente legata alle peculiarità del progetto e del contesto che lo caratterizza.

Sicuramente il successo del progetto non dipenderà solo dalla metodologia impiegata, ma in gran parte dalle capacità gestionali del project manager, il quale dovrà essere abbastanza flessibile per potere affrontare sia situazioni in cui le tempistiche sono fisse e i requisiti mutevoli (anche nel day-by-day), sia situazioni in cui le tempistiche potrebbero mutare mentre i requisiti restano fissi (Metodologia Waterfall).

Un buon project manager è pienamente consapevole che oggi come in futuro, caratteristiche come la flessibilità e l’agilità assumono ed assumeranno un’importanza sempre maggiore.

Approfondimenti sui cicli di vita del progetto sono disponibili in questo articolo.

 

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About Raffaele Mastantuoni
Professionista con diversi anni di esperienza nella gestione di numerosi progetti in ambito IT e tecnologico. Gestisce tipologie diverse di progetti e prodotti, adottando di volta in volta il giusto mix tra metodologia classica (o waterfall), AGILE, incrementale.Questo gli consente di massimizzare l’outcome ed il valore per i vari stakeholder.

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