I pilastri empirici di Scrum

I 3 pilastri empirici di Scrum: trasparenza, ispezione e adattamento

da | Nov 11, 2023 | 0 commenti

Se ti stai domandando come fare per rendere il tuo lavoro o quello del tuo team più agile e performante e quali strategie mettere in campo per accelerare il time-to-market, devi sapere che Scrum è la soluzione!

Così come definito nella Scrum Guide dagli stessi padri fondatori del framework, Ken Schwaber e Jeff Sutherland, Scrum è un framework Agile che aiuta persone, team ed organizzazioni a generare valore attraverso soluzioni adattive per problemi complessi.

La tradizionale metodologia a cascata (waterfall), in molti casi prevede tempi di rilascio troppo lunghi e oggi non più sostenibili, data la velocità imposta da un mercato sempre più esigente e digitale.

Agilità e flessibilità sono, oggi più che mai, le competenze chiave richieste ad un team di lavoro e, applicare i principi e i valori Scrum, può certamente aiutare in questa sfida.

In questo articolo vediamo i cosidetti “pilastri empirici di Scrum”.

Cos’è Scrum?

Scrum è un framework basato sull’empirismo e il lean thinking.

Dunque, in Scrum la conoscenza deriva dell’esperienza e da ciò che si è osservato nel passato e prende in prestito i valori del “pensiero snello” per ridurre gli sprechi e focalizzarsi solo su ciò che è essenziale.

Leggi: Cos’è Scrum? Eventi, strumenti e principi del framework agile più conosciuto

I pilastri empirici di Scrum

Schwaber e Sutherland hanno identificato i 3 pilastri empirici del framework: trasparenza, ispezione e adattamento. Vediamoli nel dettaglio.

Pilastri empirici di Scrum

Trasparenza

Il concetto di trasparenza riguarda sia il team di lavoro, o meglio, lo Scrum team, sia coloro i quali traggono beneficio dal progetto, e quindi gli stakeholder. Insieme, Scrum team e stakeholder, devono conoscere lo scopo del progetto e devono essere informati sul lavoro che sarà svolto. Il lavoro e gli indicatori utilizzati per misurarne la performance, devono essere visibili a tutti.

Tutte le persone coinvolte, il cliente, il CEO, i singoli collaboratori, sono trasparenti nei rapporti quotidiani con gli altri. Tutti si fidano l’uno dell’altro e hanno il coraggio di tenersi aggiornati sia sulle buone, sia sulle cattive notizie. Tutti si sforzano e collaborano collettivamente per raggiungere l’obiettivo comune. Quando tale consapevolezza è diffusa, l’intera organizzazione si muove nella stessa direzione e lavora in maniera più fluida.

La trasparenza agevola l’auto-gestione del team, grazie alla quale, ogni singolo membro del gruppo ha il potere di assumere decisioni. Impiegare Scrum significa che le decisioni importanti sono basate sulla percezione dello stato dei suoi artefatti formali. Artefatti con un basso livello di trasparenza possono portare a decisioni che riducono il valore ed aumentano i rischi.

Scopri di più sugli artefatti Scrum, qui.

I tre pilastri sono tra loro legati da una relazione logica essenziale. Come possiamo ispezionare qualcosa che non è visibile?  In altre parole, non puoi risolvere un problema se non sai di cosa si tratta.

Ispezione

Applicando diligentemente il concetto di trasparenza, si abilita l’ispezione.

L’attività ispettiva, senza la trasparenza, genera automaticamente uno spreco. Gli artefatti Scrum e l’avanzamento del lavoro verso gli obiettivi di progetto devono essere ispezionati frequentemente. In questo modo è possibile intercettare eventuali deviazioni o problemi ed identificare per tempo possibili rischi.

Come applicare concretamente l’ispezione?

Semplicemente svolgendo tutti gli eventi previsti in Scrum (Sprint Planning, Daily Scrum, Sprint Review, Sprint Retrospective). Nel contesto Scrum, l’ispezione non è un’attività di controllo svolta da un soggetto terzo come può essere un revisore. L’ispezione è svolta invece da tutti i membri del team e può riguardare il prodotto, i processi, le persone, le pratiche e le modalità con cui si applica il miglioramento continuo. L’ispezione consente di mettere in partica l’adattamento.

Alle persone è richiesta capacità di critica, ma in questo contesto, essere critici non significa essere giudici, avere un approccio negativo o trovare qualcuno da incolpare. Essere critici in Scrum significa analizzare qualcosa con l’intento di migliorarlo, lavorando sul terzo pilastro empirico: l’adattamento.

Adattamento

L’ispezione è inutile se non è seguita da un’azione correttiva.

L’ultimo dei pilastri empirici di Scrum è proprio l’adattamento. In base ai risultati dell’ispezione, il progetto viene modificato per migliorare le performance e garantire il maggior valore possibile al cliente finale. L’adattamento può riguardare il prodotto, i processi o le relazioni e deve realizzarsi il più presto possibile per ridurre al minimo ulteriori deviazioni.

L’adattamento, e quindi, il miglioramento continuo, possono realizzarsi con maggiore facilità quando il team è auto-gestito e le persone sono investite dell’autorità necessaria per agire.

Per approfondimenti sul framework Scrum, leggi anche:

 

I pilastri empirici di Scrum

About Antonia Chiocchi
Laureata in Economia, appassionata di project management e nuove tecnologie. Antonia è trainer BE Formazione per i corsi Agile e fa parte del team per la trasformazione digitale di BE Innovazione. Il suo background formativo, unito all’esperienza professionale maturata nel mondo dell’industria 4.0, le consentono di analizzare i progetti da un punto di vista di fattibilità economica e strategica. Fermamente convinta dell’importanza della formazione, è esperta di progettazione e sviluppo di materiale didattico. É Accredited Trainer APMG per la certificazione Agile Business Consortium Scrum Master.

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