Oggi parliamo di Scrum, una delle metodologie agile più famose e utilizzate nel mondo del project management. In questo articolo, però, non ci focalizzeremo su definizioni e concetti teorici vari (puoi trovare i nostri contributi al riguardo in questi articoli) ma vogliamo condividere con te gli aspetti più applicativi del framework.
Negli ultimi mesi abbiamo lanciato un’indagine informale allo scopo di raccogliere feedback da parte di chi quotidianamente applica principi e metodi Scrum al proprio lavoro. Abbiamo chiesto l’opinione di colleghi, clienti e discenti dei nostri corsi ed abbiamo scoperto che Scrum è spesso oggetto di interpretazioni errate. Nascono così dei falsi miti che rischiano di distorcerne l’essenza e di impedirne una corretta applicazione.
In questo articolo, andremo a sfatare alcuni dei miti più comuni su Scrum, per aiutarti a comprendere meglio questa metodologia e a sfruttarne le potenzialità. Ma prima, una breve introduzione…
Scrum è un framework agile, ovvero un insieme di regole e pratiche che aiutano i team a lavorare in modo collaborativo e flessibile. Nasce dal mondo dello sviluppo software, ma oggi viene utilizzato in tantissimi altri ambiti, dal marketing al design. L’idea di base è quella di suddividere un progetto in cicli brevi ed intensi chiamati sprint, durante i quali il team si concentra su un obiettivo specifico.
Vediamo ora insieme i 5 falsi miti più diffusi.
Falsi miti su Scrum #1: è solo per progetti IT
Un falso mito molto diffuso è che Scrum sia una metodologia adatta solo ai progetti di sviluppo software. In realtà, può essere applicato a qualsiasi tipo di progetto, sia esso legato all’IT, al marketing o alle risorse umane. L’importante è avere un prodotto ben definito, un team collaborativo e la volontà di adattarsi al cambiamento.
Di seguito alcuni esempi di applicazione di Scrum in altri settori:
• marketing – creazione di nuove campagne pubblicitarie e sviluppo di nuovi prodotti;
• risorse umane – gestione di progetti di formazione, implementazione di nuovi sistemi di valutazione del personale;
• produzione – ottimizzazione dei processi produttivi e sviluppo di nuovi prodotti;
• servizi – gestione di progetti di miglioramento dei servizi.
Falsi miti su Scrum #2: risolve tutti i problemi
Spesso si sente dire che Scrum risolve tutti i problemi di un progetto, che trasforma un team disfunzionale in una macchina perfetta. Niente di più falso!
Scrum è uno strumento che fornisce una struttura e delle regole precise, ma il suo successo dipende da come viene applicato e, soprattutto, dalle persone che lo utilizzano. Un team motivato e con le giuste competenze è fondamentale per ottenere risultati tangibili. Per adottare Scrum con successo è necessario un cambiamento culturale profondo, che coinvolga tutti i livelli dell’organizzazione.
Falsi miti su Scrum #3: è un processo rigido
Molti pensano che Scrum sia un insieme di regole fisse e immutabili, da seguire alla lettera. In realtà, Scrum è un framework flessibile che può essere adattato alle esigenze specifiche di ogni progetto. Le cerimonie Scrum, come il daily scrum o lo sprint review, sono dei momenti di incontro e di confronto, ma non devono diventare dei rituali vuoti di significato.
Falsi miti su Scrum #4: è un metodo per fare tutto più velocemente
A volte si ha l’impressione che con Scrum si possano ridurre i tempi di sviluppo e consegnare prodotti finiti in tempi record. In realtà, Scrum punta più sulla qualità che sulla velocità. L’obiettivo è quello di consegnare un prodotto incrementale e funzionante ad ogni sprint, senza mai sacrificare la qualità. La soddisfazione del cliente è un punto cardine del framework!
Falsi miti su Scrum #5: elimina completamente la pianificazione
Uno dei più grandi fraintendimenti su Scrum è pensare che elimini del tutto la fase di pianificazione. In realtà, la pianificazione è un elemento fondamentale in Scrum, ma viene affrontata in modo diverso rispetto ai metodi tradizionali.
Ogni sprint inizia con una fase di pianificazione in cui il team definisce chiaramente gli obiettivi e le attività da svolgere. Questo assicura che tutti siano allineati e lavorino verso lo stesso scopo. Tuttavia, la pianificazione in Scrum è dinamica e si adatta ai cambiamenti. Le priorità possono essere riviste durante lo sprint in base alle nuove informazioni o ai feedback ricevuti. Quella che avviene in Scrum la possiamo definire “pianificazione just-in-time“, ovvero pianificare solo ciò che è necessario per il prossimo sprint. Altro aspetto da sottolineare è che Scrum non esclude la documentazione, ma si concentra sulla creazione di una documentazione essenziale e aggiornata.
Come sfatare questi miti su Scrum?
Per sfatare questi miti e comprendere appieno i vantaggi di Scrum, questi sono i nostri consigli:
- formarsi adeguatamente – partecipare a corsi e workshop per acquisire le competenze necessarie per applicare Scrum in modo efficace;
- sperimentare sul campo – applicare la metodologia su piccoli progetti per comprendere i suoi principi e i suoi benefici;
- collaborare con altri professionisti – condividere le proprie esperienze con altri professionisti ed imparare dai loro errori e successi;
- essere aperti al cambiamento – lo abbiamo già detto ma vogliamo ribadirlo, Scrum richiede un cambiamento culturale, sia a livello individuale che organizzativo.
A questo punto potresti chiederti se Scrum fa per te e quali vantaggi potrebbe apportare al tuo modo di lavorare e, in generale, all’organizzazione nella quale lavori.
Secondo la nostra esperienza il modo migliore per scoprirlo è sperimentare!
Se sei curioso di approfondire questo tema e vuoi imparare a utilizzare Scrum in modo efficace, ti invitiamo a partecipare ai nostri corsi dedicati. I nostri esperti ti guideranno passo dopo passo alla scoperta del framework.
Cosa ne pensi dei falsi miti di cui abbiamo parlato? Hai esperienze da condividere?
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Immagine di copertina di Freepik.
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